A rendere la morfologia di Chioggia tanto peculiare sono i tre canali paralleli che la suddividono in isole, e i ponti che la ricompongono in un unicum. Il cuore della città è costituito da un doppio asse urbano, di terra e d’acqua: sono la piazza-strada (il Corso del Popolo) e il canal Vena che corrono paralleli da nord a sud.
Il Corso del Popolo attraversa tutto il centro per una lunghezza di 840 metri, come il cardo maximus del castrum romano. Ha una doppia entrata: dall’acqua al molo di Vigo, dove si eleva il maestoso ponte istoriato, vero balcone sulla laguna, e da terra attraverso la porta di Santa Maria, residuo di antiche mura medioevali. Una delle particolarità più evidenti è costituita dalla serie continua dei portici sul lato di ponente, creati forse per recuperare spazio abitativo, ma vissuti come formula efficace per ripararsi dalle intemperie della stagione fredda, ma anche dalla calura in quella estiva. E’ un “liston” ampio, che corre maestoso tra due quinte di chiese e palazzi e sempre pieno di vita, al punto che Curzio Malaparte ebbe a definirlo un unico “gran caffè” all’aperto.
Il Vena, il più interno e pittoresco dei canali, è cavalcato da nove ponti (di Vigo, Caneva, Sant’Andrea, della Pescheria, dei Filippini, San Giacomo, Scarpa, Zitelle, della Cuccagna). Nelle sue rive si svolge il pittoresco mercatino giornaliero del pesce e della frutta e verdura. Gli altri due canali scorrono all’esterno del nucleo centrale: il Lombardo ad ovest e il San Domenico ad est, alle cui fondamenta sono ormeggiate le barche per la pesca d’altura.
Alle linee verticali della piazza e dei canali s’intersecano perpendicolarmente quelle orizzontali delle due serie di calli, disposte tutte in modo da confluire da un lato nelle vie d’acqua e dall’altro verso il cuore della vita cittadina. Sono complessivamente 74, ognuna contrassegnata col nome della famiglia più importante che vi abitava un tempo: 34 quelle situate nella parte ad occidente rispetto alla piazza, 40 quelle poste oltre il Vena. Non sono delle semplici vie di passaggio, ma originariamente anche luoghi di vita comune, di lavoro e gioco all’aperto, quasi un prolungamento degli spazi abitativi sempre troppo stretti e affollati.
Completano il paesaggio altre due fette di terra che dall’esterno come racchiudono questo microcosmo: le isole dei Saloni dove un tempo erano attivi i magazzini del sale ed ora sorge la marittima e a est le isole dei Cantieri, dove sono ancora visibili gli antichi squeri con i tipici capannoni, le “tenze” e dove è collocato il Mercato del pesce all’ingrosso.
E’ collegata alla terraferma da due ponti, perché alla metà del 1500 per ragioni di sicurezza militare della Repubblica Serenissima fu ridotta ad isola, scavando il canale della Cava. Ma due secoli dopo la città ha ritrovato la sua naturale continuità con la terraferma, attraverso un antico ponte a 43 arcate, oggi ristrutturato e reso conforme alle moderne esigenze della mobilità, che la unisce al quartiere di Borgo San Giovanni e all’area portuale di Val da Rio, un tempo luogo di produzione di pregiati prodotti orticoli tipici.
Unisce le due realtà di Chioggia-borgo San Giovanni e Sottomarina il Lusenzo, un lago lagunare, che di recente è stato dotato tutt’intorno di un lungolago che ridà alla località una nuova centralità, offrendo l’opportunità di una splendida passeggiata ciclopedonale di oltre 5 chilometri immersa nella natura e lontana dal traffico, ricercata sia dal punto di vista naturalistico che salutistico-sportivo.